Gli avvocati di Giordano: «il processo ha dimostrato che non è stato compiuto alcun favoritismo»

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Lunedì 15 e martedì 16 luglio, in Tribunale a Novara, riprenderà il processo relativo al ‘caso Giordano’, vicenda che mercoledì ha visto la requisitoria del pubblico ministero Nicola Serianni, con la richiesta, come scritto in un precedente articolo, di 11 condanne, 4 assoluzioni e 2 non doversi procedere per prescrizione del reato per i 17 attualmente alla sbarra (il pm ha chiesto cinque anni di reclusione per l’ex sindaco ed ex assessore regionale, Massimo Giordano). Giovedì mattina sono iniziate la arringhe dei difensori. Tra i primi interventi quello dell’avvocato Fabio Giarda, del Foro di Milano, difensore di Andrea Giacomini (per cui mercoledì sono stati chiesti 3 anni e mezzo di reclusione), che ha parlato per quasi tre ore. Tra gli altri legali intervenuti, l’avvocato Alessandro Brustia (che assiste Dario Marchetti, per il quale il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione), l’avvocato Massimo Barbero, che difende Giuseppe Cortese (per cui il pm ha chiesto una condanna a 4 anni e mezzo), e il legale di Lorenzo Fragola (per cui il pm ha chiesto 2 anni e 8 mesi), avvocato Giovanni Passero. Giovedì sono intervenuti anche gli avvocati Vittorio Cocito e Stefano Allegra, per le parti civili.

Intanto i difensori di Giordano, gli avvocati Fabrizio Cardinali e Paolo Marchioni, tramite una nota stampa, preannunciano che martedì, quando sarà la volta delle loro arringhe difensive, chiederanno l’assoluzione piena dell’ex primo cittadino di Novara.

«Ad ascoltare l’accusa – riferiscono i due legali – sembra che la medesima abbia partecipato ad un altro processo, Giordano non  ha commesso i reati contestati, i reati non ci sono e per alcune ipotesi, tra quelle contestate, vi è addirittura la prova positiva della sua innocenza. Il processo, durato 3 anni e mezzo, ha evidenziato- sostengono i due difensori – che non è stato compiuto alcun favoritismo e che neppure un centesimo di euro è stato ricevuto da Giordano (ipotesi questa neppure adombrata dagli inquirenti). Ad avviso degli scriventi, il pregiudizio nei confronti dell’ex sindaco di Novara – sostengono ancora i due legali – ha influenzato tutto il corso delle indagini e le richieste del pm». I novaresi «hanno potuto seguire, attraverso le cronache equilibrate della stampa locale, tutte le udienze e, certamente – continuano nella nota stampa gli avvocati Cardinali e Marchioni – non sarà loro scappata la natura vera di questo processo. Quando toccherà a noi – concludono – esporremo le nostre argomentazioni fondate su quanto avvenuto nel processo e le affideremo con serenità al giudizio imparziale, terzo ed attento del Tribunale profondamente convinti della assoluta e piena innocenza del nostro assistito».