Novara: minaccia e perseguita una giovane donna, arrestato per stalking un 49enne

0
[bsa_pro_ad_space id=2]

Per lei una normale amicizia, senza alcuna idea di arrivare a una convivenza o anche a un matrimonio, per lui, invece, una vera e propria ossessione, un rapporto che, stando all’uomo, al punto in cui stavano, preludeva ormai al matrimonio. Una convinzione che ha spinto quest’ultimo, un 49enne italiano, a perseguitare e minacciare la donna, una trentenne, anch’essa italiana, per diverso tempo. E’ prontamente intervenuta la Polizia, che, grazie a un’indagine della Divisione Anticrimine della Questura, in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Novara, è arrivata all’arresto dell’uomo per stalking.

Il 49enne era arrivato persino a inviare alla sua vittima una serie di messaggi in sequenza, simulando ogni giorno un ‘countdown’ (‘meno 5’, ‘meno 4’, ‘meno 3’), che potesse far presagire qualsiasi cosa, anche un’eventuale azione violenta. Un countdown che è stato fermato proprio dalla Divisione Anticrimine della Questura e dalla Procura, che hanno ottenuto nei confronti dell’uomo, che era già stato sottoposto, dallo scorso settembre, alla misura dell’ammonimento emessa dal Questore di Novara, l’applicazione della misura cautelare in carcere, arrestando lo stalker. L’arresto si è registrato negli scorsi giorni, all’arrivo dell’ultimo messaggio stile ‘countdown’ (non a caso l’indagine è stata chiamata “Operazione Countdown”), un ‘meno 3’ molto preoccupante e che aveva messo in ulteriore difficoltà la vittima, già da tempo preoccupata dai messaggi inviati dal 49enne.

La prima segnalazione era giunta, come anticipato, a settembre 2018, quando la donna, molto spaventata, si era rivolta alla polizia. L’uomo la stava perseguitando, seguendola, chiamandola al telefono continuamente e inviandole numerosi messaggi, molti anche particolarmente minacciosi. Per lui era arrivato un ammonimento del Questore, primo strumento, primo step, che viene adottato nel contrasto a questa tipologia di reati. E, a seguire, la denuncia per atti persecutori. La situazione, però, non è per nulla mutata. Tutt’altro. Come spiegato questa mattina, lunedì 17 giugno, in conferenza stampa, dal questore Rosanna Lavezzaro, dalla procuratrice capo Marilinda Mineccia e da Massimo Di Belardino, della Divisione Anticrimine della Questura: «sono stati provvedimenti che non hanno per nulla fermato il 49enne. L’uomo si vantava di aver ricevuto un ammonimento e assumeva, dinanzi a questi provvedimenti, un tono sprezzante. Non gli interessava. Diceva che non aveva paura di prendersi quattro anni». Il 49enne ha, infatti, incrementato il tono dei messaggi, spingendo la trentenne a cambiare totalmente le sue abitudini e anche a trasferirsi in una nuova casa, la cui collocazione è, però, stata scoperta dopo qualche giorno dal suo stalker. Si è arrivati così al countdown, «messaggi tra l’altro – ha spiegato il Questore – inviati in orari particolari, quasi sempre alle 6 del mattino». Ecco, quindi, l’immediato intervento della Procura, nella stessa persona del procuratore capo Mineccia, che coordina proprio la sezione di Palazzo Brusati dedicata alle ‘fasce deboli’. Il venerdì sera la donna ha ricevuto il ‘meno 3’, il sabato pomeriggio scattava l’arresto nei confronti dell’uomo. «Un intervento veloce – ha spiegato Mineccia – e che abbiamo voluto illustrare per far capire alle vittime che non sono mai sole, che c’è speranza, che le possiamo aiutare. Il lavoro di squadra funziona sempre. Un lavoro che ha visto un’azione immediata del Gip e del pm di turno». «Nel caso – ha aggiunto il questore Lavezzaro – avevamo approntato già un piano B. Avremmo monitorato la donna e avevamo già acquisito il modello dell’auto dell’uomo. Il 49enne, al momento dell’arresto, ha detto che quel countdown era riferito al giorno in cui, secondo lui, sarebbe stato lasciato dalla ragazza. Non ci è dato sapere se questa sia la verità, ma è stato giusto intervenire con un importante lavoro di squadra. Con questi messaggi fai vivere la persona con un’ansia incredibile». L’uomo aveva manifestato una morbosa gelosia nei confronti della trentenne, che era stata solo un’amicizia, e una distorta percezione del rapporto con lei.

Nella giornata di oggi, ha aggiunto Mineccia, «sarà firmato il giudizio immediato nei confronti dell’uomo». Questore e procuratore sottolineano ancora la fondamentale importanza da parte delle vittime di farsi coraggio e denunciare tali “odiosi” reati affinché possa emergere tutto il sommerso e consentire agli organi competenti di intervenire e intraprendere azioni efficaci per far smettere queste condotte.