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Smaltiva illecitamente carcasse di animali, denunciato un novarese

Foto d'archivio

Negli scorsi giorni i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Oleggio hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Novara un italiano, residente in provincia e titolare di una ditta, per illecita gestione di carcasse di animali.

L’attività di indagine era stata avviata, a marzo, a seguito del ripetuto rinvenimento di carcasse di animali, che erano state abbandonate in diverse località della provincia. In totale, nei mesi passati, è stato registrato l’abbandono di alcune decine di carcasse, sia di animali selvatici, sia di animali domestici e d’allevamento.

A seguito dell’attività d’indagine, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Oleggio, insieme ai veterinari dell’Asl di Novara, sono intervenuti nella sede della ditta dell’indagato per espletare una serie di accertamenti sulla sua attività d’impresa. All’accesso nella sede della ditta è stato rinvenuto un furgone, all’interno del quale venivano ritrovate carcasse di animali da destinare allo smaltimento.

I Carabinieri forestali hanno pertanto proceduto a sottoporre a sequestro d’iniziativa, convalidato nei giorni scorsi, il veicolo, in quanto non risultava essere autorizzato al trasporto di rifiuti e, nello specifico, di carcasse di animali da smaltire. Per le carcasse rinvenute dentro il mezzo, il veterinario dell’Asl intervenuto al controllo, ha prescritto l’immediata distruzione a norma di legge. «È bene precisare – spiegano i carabinieri forestali – che le carcasse degli animali sono classificate, dalla normativa vigente, quali rifiuti pericolosi e, pertanto, da avviare allo smaltimento verso centri autorizzati e con le modalità prefissate per legge. Si tratta, infatti, di rifiuti che, per le loro caratteristiche, dove smaltiti senza le debite cautele sanitarie, possono diffondere patogeni, pericolosi per l’uomo e per gli altri animali. Per questa ragione, è stato anche contestato il reato di diffusione di malattie tra animali. Comunque, dagli accertamenti condotti nell’immediatezza dei fatti, non sono state evidenziate situazioni di pericolo imminente e grave per la salute pubblica e per l’ambiente».

Inoltre, visto che i clienti, ignari dell’illecita gestione, conferivano gli animali morti, pagando un prezzo e prefigurandone un lecito smaltimento, è stato anche contestato il reato di frode in commercio, avendo l’indagato prestato un servizio diverso da quello pattuito con i clienti.

 

Monica Curino: