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Novara si è tinta di mille colori con la Marcia della pace dei bambini

Una marcia colorata e che, giunta da tre direzioni, dalla zona della Questura, da largo Alpini d’Italia e da piazza Cavour, luoghi di ritrovo di tutte le scolaresche della città, ha fatto tappa in piazza Martiri, dove si è svolto il momento conclusivo della giornata (foto Visconti).

E’ quanto è successo questa mattina, mercoledì 3 aprile, con la terza edizione a livello cittadino della Marcia della Pace dei bambini (altre due edizioni avevano coinvolto i bambini delle scuole di Sant’Agabio e di Sant’Andrea, rispettivamente nel 2015, la primissima edizione, e nel 2016), promossa dalla Comunità di Sant’Egidio di Novara con il patrocinio del Comune di Novara (assessorato all’Istruzione). A essere coinvolti circa 2mila bambini di tutte le scuole primarie della città e delle scuola materna Anna Pozzo e della scuola dell’infanzia Alessia Mairati di San Rocco). In piazza, come anticipato, un momento conclusivo, con diverse scuole che hanno raccontato le proprie esperienze e le proprie riflessioni sulla pace sul palco allestito. Un evento avviato con il canto “Le guerre dei bambini”, interpretato dalla prima D dell’I.C. Bellini di S. Agabio e dal coro della scuola, a suonare la 2 D con alcuni altri ragazzi della 3 D dell’istituto diretto da Francesco Pasciuti e con gli studenti del laboratorio di chitarre. A seguire i bambini della Don Ponzetto con “Halleluia”, quindi la testimonianza dei piccoli della scuola Giovanni XXIII, che hanno raccontato l’accoglienza a una bimba etiope, a Raffaella, che ora studia alla scuola media Duca D’Aosta. E poi ancora i bambini della scuola Maria Ausiliatrice con la canzone “La torta della pace”, i ragazzi delle scuole della pace di Novara, gli studenti della scuola Bollini, della Coppino e i ragazzi della scuola Pertini di Veveri, che hanno raccontato del loro gemellaggio con i bambini di Kakamega in Kenya, grazie all’associazione Nonnoboi. A chiudere, la memoria dei Paesi in guerra con il canto finale “Le guerre dei bambini”.

 

Monica Curino: