Concerto al’Istituto Salesiano S. Lorenzo per Raffaella, ragazza etiope che ha gravi problemi agli occhi

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Un concerto per Raffaella, ragazzina etiope di 12 anni, cui, nel 2016, in Italia per uno scambio scolastico nell’ambito di TogetherinExpo, è stato riscontrato un serio problema agli occhi.
A promuovere l’iniziativa, che si terrà all’auditorium dell’Istituto Salesiano S. Lorenzo il 16 febbraio, dalle 21, il gruppo vocale Controcanto. Si esibiranno gli Homemade Singers, i 2su2 Acoustic duo, i Koinòn e i That’s Who. A presentare la serata, Flavio Pavia. Titolo dell’evento, con ingresso a offerta libera, “Con gli occhi di Raffaella”. Nella serata sarà presentata l’edizione 2019 di Rock For Life. Il progetto muove dall’iniziativa di solidarietà “Guardiamo il Natale con gli occhi di Raffaella”, per cui è stato attivato, a dicembre 2015, un conto corrente alla Fondazione San Gaudenzio Onlus di Novara Iban IT65H 0200810100000104038583.
Raffaella è cresciuta in una famiglia in difficoltà. La bambina incontra Novara grazie a due maestre, Elena che insegna alla primaria Papa Giovanni XXIII di Novara e Anna, che insegnava nella scuola primaria Galileo Galilei di Addis Abeba. La piccola giunge a Novara per lo scambio con una classe della Giovanni XXIII (Imagnifici26). Nella permanenza a Novara Raffaella è sottoposta a visita oculistica perché una mamma era preoccupata per quella che pensava essere una congiuntivite. Da lì si scopre l’esistenza di una deformazione della cornea che può portare a cecità. La macchina della solidarietà si è subito messa in moto, portando non solo a una partecipata raccolta fondi, ma anche incontrando, attraverso Mariella Enoc, la risposta dell’ospedale Bambin Gesù, dove la bambina ha ricevuto le cure gratuite. Una patologia che ancora le sta creando problemi. Ora la bimba si trova a Novara, in convalescenza. Da settembre studia al Duca d’Aosta. Rimarrà in Italia sino a febbraio e dovrà sottoporsi a controlli oculistici mensili a Roma. Per aiutarla, occorre continuare la raccolta fondi. Come spiegano le maestre: «vorremmo usare i fondi non solo per sostenere le spese per i trasporti aerei e ferroviari, per la montatura e le lenti degli occhiali, per i medicinali, per l’abbigliamento, ma anche per aiutare la famiglia, per completare la ristrutturazione e arredare la nuova casa popolare, che il governo etiope ha assegnato loro».