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Area ex Tav di Novara sarà dormitorio pubblico, il no dell’opposizione

Non saranno più risistemati i dormitori pubblici della ex Caserma Passalacqua. L’ha decretato la giunta con una delibera di inizio dicembre e venuta all’attenzione ad inizio di questa setttimana quando è stata pubblicata on line. Una decisione che sorprende quella di rinunciare a mettere mano allo stabile soprattutto perchè l’amministrazione, contemporaneamente annuncia l’intenzione di spostare lo stesso servizio presso l’ex Campo Tav che doveva essere completamente smantellato. La ragione della svolta a 180 gradi viene spiegata dall’amministrazione con questioni di tipo economico. Secondo l’assessore all’assistenza Franco Caressa citato da alcune fonti di stampa: «i costi per sistemare la Passalacqua sono troppo alti: 100mila euro. In ogni caso molto più alti di quelli che saranno richiesti per mettere in esercizio lo stesso servizio di accoglienza presso il campo Tav». Ma dove saranno collocati i nuovi locali di accoglienza? Lo si apprende dalla delibera, ovvero «presso tre file intere di moduli abitativi, oltre che in un locale adibito a lavanderia e un altro precedentemente adibito ad ufficio», qui dovrebbero trovare posto oltre al dormitorio «bagni e servizi di supporto, offrendo una capacità certamente superiore a quella attuale».

Dura la reazione dell’opposizione sulla scelta di spostare i dormitori pubblici al campo Tav. «Si vuole portare il dormitorio in un luogo non adatto e che si era detto di voler smantellare – ci spiega Elia Impaloni del Pd -. «Il dormitorio attualmente è in centro ed è dignotoso e se è vero che mancano posti le soluzioni potevano essere diverse. Il campo Tav, innanzitutto, oltre ad essere degradato è in una zona periferica e in una situazione di promiscuità».

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