8xmille: Trecate, formazione per le badanti

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Liza ha 28 anni, una laurea in Informatica conseguita a Kampala e una bambina di 20 mesi. Giunta tre anni fa in aereo dall’Uganda grazie ad una colletta familiare, è rimasta per nove mesi in un centro di accoglienza di Milano, poi con la nascita della bimba è stata accolta da una comunità per mamme con bambini. Nel settembre 2017 è arrivata a Trecate con il marito e ha bussato alla porta della Caritas per ricevere aiuti ma soprattutto orientamento. «Mi hanno aiutato con i viveri, certo, ma soprattutto mi hanno aiutato a rimettermi in pista per trovare un lavoro» racconta in un italiano spedito. Quella di Liza è una delle 310 famiglie assistite dal Centro di ascolto Caritas della parrocchia di Trecate, frequentato per il 70% da persone straniere. La giovane ugandese è una delle 26 persone che tra febbraio e marzo hanno frequentato il corso di formazione per badanti lanciato dal Centro di ascolto Caritas di Trecate all’interno dell’Unità pastorale missionaria con Cerano e Sozzago, che si è poi tradotto in 12 posti di lavoro e ha qualificato chi già lavorava nella cura della persona. La stessa équipe ha inoltre avviato tirocini lavorativi con tre piccole ditte di Cerano, Sozzago e Trecate, per un totale di cinque tirocinanti, in prevalenza uomini tra i 30 ed i 58 anni. «Questo tipo di aiuto – spiega la referente del progetto Margherita Barengo – non ha l’immediatezza del sostegno dato con la distribuzione di alimenti o di abbigliamento ma certamente nel tempo porta a cambiamenti culturali, inserimenti lavorativi e autonomie famigliari che assicurano un percorso nella direzione di uscita dalla povertà». Finanziato con 20.000 euro tratti dal fondo Otto per mille della Cei, il progetto della caritas Upm4 punta a «spezzare la catena di dipendenza che si basa sul prendere gratuitamente, per avviare invece una innovazione sociale che porti a ricevere in cambio di un personale impegno nel dare». Non a caso Liza, dopo aver messo a punto un database informatico per il Centro, ha accettato di svolgere un tirocinio come badante mentre cerca una borsa di studio per tornare all’università: «mi adatto al lavoro che trovo, ma con l’obiettivo di migliorare». M. B. Crediamo sia fondamentale per la crescita umana ed il cambiamento sociale di coloro che si rivolgono oggi alla Caritas, proporre progetti di formazione culturale e professionale, approfondire la conoscenza della lingua italiana, parlare loro delle abitudini e delle regole di vita che da sempre caratterizzano il nostro territorio. Non basta comunicare la cultura ai bambini, occorre aiutare gli adulti ad apprendere forme di collaborazione e di lavoro che portino ad uno scambio di ideali e di valori, così che si superino le emergenze per operare su obiettivi più completi che aprano a nuovi orizzonti. gossips