Ha un malore in caserma: muore a soli 54 anni sovrintendente capo della Polizia

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Mauro Stofella
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Un malore mentre era al telefono con un collega non gli ha lasciato scampo. E’ morto così, nella tarda mattinata di venerdì 14 settembre, Mauro Stofella, 54 anni compiuti lo scorso 8 luglio, sovrintendente capo in servizio alla Questura di Novara. In quel momento si trovava al lavoro negli uffici che la Questura ha all’interno della caserma Bracci della Polizia stradale in via Rizzottaglia. Erano circa le 11,30. Immediato è scattato l’allarme. Sul posto sono giunte due ambulanze del 118; il personale medico ha prestato i primi soccorsi all’agente, tentando di rianimarlo. E’ stato trasportato all’ospedale, con l’ambulanza scortata da un paio di Volanti, ma, purtroppo, per Stofella non c’è stato nulla da fare. Il malore lo ha strappato ai suoi affetti, ai figli Nicola e Andrea, al rugby (era dirigente dell’Amatori Novara Rugby), alla grande famiglia della Polizia di Stato e all’altra sua grande passione, l’Hellas Verona, che ricorre spesso nella sua pagina Facebook e di cui aveva anche qualche gadget nel suo ufficio al lavoro.

Una morte improvvisa, che ha lasciato tutti attoniti. Tutti sgomenti per l’accaduto, la famiglia, particolarmente conosciuta e che ha vissuto solo pochi mesi fa, era giugno, un altro tragico lutto, la scomparsa della moglie di Stofella e madre dei suoi due figli, Martina; la Polizia; gli amici; lo sport novarese, a partire dal rugby, ma anche il calcio. Molti i tifosi azzurri che hanno conosciuto il sovrintendente capo, quando era in servizio nella Digos e si occupava di ordine e sicurezza pubblica e seguiva, quindi, anche le partite del Novara. Vicinanza è stata espressa su Facebook anche dalla parrocchia di S. Rita, che «si unisce in un abbraccio a Nicola Stofella e Andrea Stofella per la scomparsa del papà Mauro, grande appassionato di rugby e insostituibile dirigente dell’Amatori Rugby Novara. Ciao Mauro. Rip».

Prima di giungere alla caserma Bracci, era in servizio, come anticipato, alla Digos, aveva seguito molti eventi importanti, tra cui le presenze di Scalfaro in città. «Un grande lavoratore, un uomo dal grande cuore – lo ricordano i colleghi – che si è sempre prodigato per tutti, sempre presente». Un poliziotto impegnato anche nel sindacato, che perde una persona sempre disponibile e che si batteva per i diritti dei colleghi. Sabato si sarebbe dovuto svolgere un memorial in onore della moglie del sovrintendente, un torneo femminile di rugby, che è stato annullato. Ancora da fissare la data dei funerali.