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Accoglienza con la vita e con le opere: così a San Bernardino si vive la cartità

Verbania Pallanza don Egidio Borella

Una porta aperta, una tavola imbandita ma sopratutto braccia pronte ad accogliere. È questo il succo di quel che don Egidio Borella, parroco di San Bernardino di Verbania, mette in pratica quasi ogni giorno, dal martedì al venerdì, ospitando a cena 8-10 persone con varie fragilità e disagi con l’ausilio di alcuni volontari del quartiere che si alternano ai fornelli. Un’iniziativa condivisa e supportata con attenzione e spirito di carità dagli abitanti del quartiere che ha una estrazione popolare.

L’esperienza è iniziata nel 2005 quando il parroco don Egidio con il viceparroco don Graziano Galbiati, facendo vita comune, hanno pensato di aprire la cena fatta in casa parrocchiale a persone sole e con varie problematiche. Successivamente, quando don Galbiati ha lasciato la parrocchia, con due camere da letto libere don Egidio ha pensato di ospitare, in accordo con i Servizi sociali del territorio o con i Centri di accoglienza dei profughi, persone con difficoltà abitativa che accettassero la vita insieme.

«Lavoro con i Servizi sociali del territorio – dice don Egidio per fare tutto in sinergia. Il patto è che accettino di fare vita di famiglia, ovvero di aiutare in quello che possono e non prendere questa casa come un dormitorio».

La storia e quella delle persone con la vivono la raccontiamo nel numero del nostro giornale in edicola.

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