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L’ultimo saluto a don Domenico Pollastro, decano dei sacerdoti novaresi

Era il decano del clero novarese: nato a Galliate il 17 ottobre del 1919 era stato ordinato nel 1943 e per oltre mezzo secolo era stato parroco di Dormelletto- E’ mancato sabato 14 luglio, a 98 anni, don Domenico Pollastro. «Affidiamo a Cristo risorto e alla Madonna Assunta questo nostro confratello che ha servito a lungo la Chiesa con fedeltà e generosità», scrive in una lettera il vicario episcopale per il clero e la vita consacrata don Gianluigi Cerutti.

I funerali, presieduti dal Vescovo, si svolgeranno a Dormelletto martedì 17 luglio alle ore 9.30, per motivi organizzativi e di spazio sotto il tendone nel campo sportivo “Martini” in via Monte Rosa (sotto la chiesa parrocchiale). La tumulazione sarà invece nel cimitero della sua città natale.

Don Domenico, dopo essere stato ordinato da mons. Carlo Stoppa, vescovo ausiliare di Novara, sino 1945 è stato vicario parrocchiale a Romentino; dal 1945 al 1954 vicario parrocchiale a Galliate; dal 1954 all’agosto 2007 parroco di Dormelletto. In quella comunità, di cui è stato la guida pastorale per ben 53 anni, è poi rimasto da parroco emerito trovando ospitalità presso la Casa di riposo “Residenza Anni Azzurri Palladio”, dove è mancato ieri.

«In questa struttura don Domenico ha continuato a esprimere il suo ministero sacerdotale con la testimonianza della sua presenza e della sua preghiera, celebrando l’Eucarestia. La sua salute, che per la forte fibra faceva sperare nel traguardo centenario, ha irrimediabilmente ceduto nei giorni scorsi», scrive ancora don Cerutti, che ricorda poi gli ultimi appuntamenti diocesani cui don Domenico ha preso parte, pochi giorni fa.

«Ha avuto la grande gioia di celebrare il settantacinquesimo di ordinazione sacerdotale in occasione della Giornata di fraternità sacerdotale dello scorso 7 maggio presso il santuario di Re – ricorda il vicario episcopale -. Sempre a Re è poi tornato il 27 giugno con la lega sacerdotale mariana: in quella occasione ha concelebrato nella cappella della casa Cuore Immacolato di Maria, rinnovando la gioia dell’anniversario e partecipando al pranzo di festa. In queste due liete circostanze lo abbiamo visto ancora partecipe, accompagnato dal nipote, circondato dai confratelli presbiteri dei vari anniversari di ordinazione, nell’affetto e nella gratitudine per il patriarca del nostro clero».

Andrea Gilardoni: