Terremoto, allo studio il legame con il gas Radon: il progetto nasce da Novara

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LEGAME TRA TERREMOTI E GAS RADON: IL PROGETTO E’ TARGATO NOVARA
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Terremoti-gas Radon esiste un legame? E’ quello che sta studiando l’Osservatorio Geofisico di Novara con un progetto istituzionalmente condiviso in partnership dall’Università degli Studi de L’Aquila e in attesa dell’approvazione del Ministero della Protezione civile.

«L’Osservatorio Geofisico di Novara, è iscritto quale organizzazione di volontariato di Protezione Civile nella Regione Piemonte e da anni è collaboratore del Comune di Novara nella rilevazione dei dati riguardanti alcuni fenomeni naturali come i terremoti» ha ricordato l’assessore all’Ambiente Marina Chiarelli .

I tecnici dell’Osservatorio novarese hanno messo a punto un metodo di rilevamento del gas Radon tra l’Abruzzo meridionale e la Pianura Veneta. La linea, comprendente quattro stazioni ubicate a Campli, Città di Castello, Ferrara e Treviso. La prima stazione è già in attività e dal Ministero, dal momento che il territorio è compreso tra Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Veneto, dovrebbero arrivare i fondi necessari per il completamento della rete. Obiettivo dello studio è quello di valutare le differenze di emissione del Radon nel tempo lungo una linea che attraversa diversi distretti sismici attigui e in particolare al passaggio dalla zona della crisi sismica appenninica iniziata nel 2016 e la zona prealpina orientale.

«Le prime apparecchiature sono state installate  a Battaglia di Campli, vicino a Teramo. Lo scopo è capire se c’è una relazione tra il gas Radon e i terremoti – hanno spiegato Giuseppe De Antoni, Tiziano Milan e Marco Franzo dell’Osservatorio -. E’ importante selezionare i fattori che possono influire. I primi risultati ottenuti sono incoraggianti. L’obiettivo è a lungo termine perché ad oggi non possiamo dire che esiste una correlazione, l’osservazione va prolungata ma riteniamo che l’utilità di questo studio è molto importante».