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Salvaguardare il Crodino: Comune preoccupato per lo stabilimento di Domodossola

Il Comune di Domo si schiera per la salvaguardia del Crodino a Crodo. Nell’ultima riunione del 30 novembre è stato votato all’unanimità un ordine del giorno nel quale il Consiglio oltre ad esprimere preoccupazione per i posti di lavoro e per la perdita della produzione del Crodino impegna il sindaco a partecipare ai tavoli per conoscere il futuro dello stabilimento di Crodo e ad informare il Consiglio comunale del risultato del tavolo stesso. La presa di posizione è avvenuta in seguito al fatto che la Campari ha ceduto per 80 milioni alla Royal Unibrew marchi, stabilimento, magazzino e la sorgente d’acqua. Nell’ordine del giorno viene ricordato che alcuni residenti in città sono lavoratori allo stabilimento di Crodo. L’ordine del giorno è stato proposto dal Pd. Altro tema affrontato il problema dell’abuso di alcol da parte dei giovani e gli atti vandalici legati alla movida. Con un ordine del giorno il Pd chiedeva, da parte dell’amministrazione interventi per limitare la problematica proponendo l’introduzione di un’ordinanza anti-vetro, misure di controllo quali la presenza di vigili urbani anche nelle ore notturne delle serate a rischio, la richiesta in questura di invio di forze dell’ordine a supporto, misure di sensibilizzazione all’uso delle sostanze alcoliche e alla prevenzione del patrimonio pubblico. Il sindaco Lucio Pizzi ha elencato i primi risultati legati alla presenza delle telecamere e le multe che sono state inflitte a causa del danneggiamento alle aiuole, al fatto di aver fatto pipì in piazza mercato, alla mancata raccolta delle deiezioni canine. Pizzi ha poi lamentato al Pd il fatto che solo ora chiede interventi, mentre quando amministrava, a suo avviso, non ha fatto nulla per contrastare il fenomeno. Ha ricordato che il corpo dei vigili è sotto organico e così pure quello delle forze dell’ordine. «Non ci sono in città – ha detto il sindaco bande da Arancia Meccanica». L’ordine del giorno è stato respinto con 9 voti contrari della maggioranza, mentre i gruppi di minoranza hanno votato a favore. Non è passata neppure una Mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva al comune di costituirsi parte civile nel processo contro i vertici di Veneto Banca. L’amministrazione, pur manifestando vicinanza ai risparmiatori truffati, ha respinto la mozione. Tra il pubblico erano presenti anche dei rappresentanti del Movimento con cartelli a sostegno della mozione. L’assessore Daniele Folino ha risposto che costituirsi parte civile non è immaginabile, in quanto il comune non ha avuto un danno diretto.

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