Elezioni Regionali Piemonte 2019, Bertola: «No alla Tav, sì solo a opere utili»

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Bertola elezioni regionali 2019
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La scommessa sul Lago Maggiore come traino del turismo in Regione, una razionalizzazione della sanità che non pensi solo a tagli lineari dimenticando i territori, i collegamenti con la Lombardia. Sono alcuni degli elementi centrali del programma di Giorgio Bertola per le Elezioni Regionali 2019, candidato presidente del Movimento 5 Stelle alle prossime regionali. Con un punto chiaro: il rinvio al mittente dell’accusa di essere il partito dei “no” a prescindere.

Bertola, è innegabile, però, che la vostra posizione sulla Tav abbia generato serie preoccupazioni di sindacati e mondo produttivo. Come risponde? E’ plausibile pensare a un Movimento di lotta ed uno di governo sul tema infrastrutture e sviluppo?

«Vogliamo spendere bene i soldi dei cittadini piemontesi in opere veramente utili. Il Tav  Torino-Lyon, non lo è. Lo sono invece le ferrovie sospese da Cota e Chiamparino (Arona – Santhià, Novara – Varallo) che noi vogliamo riaprire. Lo è una fermata dell’Alta velocità ferroviaria a Novara a servizio di tutto il nord Piemonte e lo è anche il CIM che vogliamo potenziarlo affinché riesca ad accogliere, finalmente, treni merci da 750 metri (utili alle aziende del territorio e meno costosi per i gestori). Il Movimento 5 Stelle, sia al Governo come all’opposizione, ha come unico obiettivo quello di fare gli interessi dei cittadini».

La partita dei trasporti è l’elemento nodale del suo programma per il Novarese. Quali le priorità?

«La Regione Piemonte deve mantenere la schiena dritta nei confronti dei gestori del servizio ferroviario. Solo grazie al lavoro del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale sono stati introdotti in legge controlli e sanzioni per i gestori responsabili di ritardi e mancanze nel servizio. I fondi recuperati dalle sanzioni devono essere reinvestiti nel trasporto pubblico.  Riteniamo che realizzare un progetto di fermata “low cost” AV a Novara potrebbe dare notevoli benefici per i passeggeri, fermo restando una precisa analisi costi-benefici. Ad esempio da Novara si potrebbe raggiungere Torino in 30 minuti anziché 60, avvicinando anche tutta la zona dei laghi e del nord Piemonte, nonché Malpensa».

L’attenzione all’ambiente e al patrimonio culturale sono un altro elemento qualificante del vostro programma. Con una proposta concreta per il Vco: la promozione del Golfo Borromeo a patrimonio Unesco. Che effetti immagina per la provincia?

«Il primo dossier di candidatura risale al 2006, l’anno scorso l’associazione Italia Nostra di Verbania, ha rilanciato questa iniziativa che riteniamo molto interessante. E’ importante che la Regione la sostenga stipulando appositi protocolli d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali (che ha l’ultima parola sui siti da proporre all’Unesco) e l’ente promotore per aiutare l’avanzamento della pratica. Raggiungere questo traguardo non è impossibile e la recente vittoria di Ivrea lo dimostra. Il riconoscimento UNESCO attira investimenti, turismo ed una visibilità di carattere internazionale fondamentale per questo territorio».

La sanità in Piemonte, con Cota e Chiamparino, ha visto una riorganizzazione che ha trovato spesso la vostra opposizione. Quali sono gli interventi prioritari che proponete per questo capitolo nodale delle politiche regionali? 

«Vogliamo spendere bene i soldi dei cittadini piemontesi per garantire i servizi sanitari in maniera uniforme su tutto il territorio. Cota e Chiamparino hanno pensato solo a tagliare personale e posti letto senza preoccuparsi di spendere meglio i fondi pubblici. Lo dimostra il folle progetto del nuovo ospedale unico del Vco ed il Partenariato Pubblico Privato della Città della Salute di Novara. Nel Vco la sinistra vorrebbe fare un ospedale in cima ad una collina ad Ornavasso, in un posto inaccessibile, senza strade né servizi. A Novara vogliamo un progetto che preveda meno rischi per il pubblico, tramite il ricorso a più fondi pubblici, che si potrebbero reperire dal nuovo Fondo nazionale per l’Edilizia Sanitaria recentemente incrementato dal Governo o dai fondi Inail. In questi giorni, inoltre, ho avuto la possibilità di visitare l’ospedale di Borgomanero. Un presidio importante che ha bisogno di investimenti a livello strutturale, con la realizzazione di un’ala ospedaliera nuova. Fondamentale incrementare il personale medico e sanitario, in modo che sia numericamente adeguato ai servizi richiesti, diminuendo le liste di attesa per visite e passaggi in Pronto soccorso. Per servire al meglio tutte le aree, con un investimento non oneroso, intendiamo infine potenziare il territorio e i servizi di telemedicina. In particolare: cartella clinica informatizzata, teleconsulto tra medici, televisita al paziente».