Fondazione Coccia, preoccupano i conti

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Preoccupano i conti della Fondazione del Teatro Coccia. Questo si deve dedurre dalle dichiarazioni raccolte dalla nuova direttrice del teatro Corinne Baroni, durante una movimentata commissione consiliare richiesta dal Partito Democratico per capire proprio lo stato di salute del teatro. «Vorremmo conoscere la situazione e l’andamento dei conti, siamo preoccupati sulla base dei dati concreti che sono riuscita ad ottenere» – ha detto Sara Paladini, consigliera del Pd -. Come mai i conti sembrano non tornare nonostante non ci sia un allarme sui biglietti?» La risposta di Corinne Baroni non è stata rassicurante: «Per far fronte ai debiti con alcuni artisti ho dovuto chiedere un’apertura di credito a una banca cedendo i contributi regionali, un’operazione che è stata necessaria per non mettere il nostro teatro tra i cattivi pagatori e quindi rendere indigesto il suo palcoscenico». Anche la presidente Manfredda ha fatto cenno a problemi economici determinati «dal venir mno di 100mila euro dalla Fondazione Bpn, altrettanti dalla Crt, 50mila dalla Regione. Mi sono ritrovata con programmazioni di prime da 400mila euro, è chiaro che in questo modo buona parte dei contributi vengono erosi» ha detto la presidente. «Siamo i primi a non voler rovinare la reputazione del Teatro – ha ribadito la direttrice Baroni -. Lo scopo di tutti è quello di ricostruire i rapporti con il territorio. Spero di riconquistare la fiducia dimostrando che investire nel teatro porta vantaggi per tutti. Sto portando avanti inoltre un’intesa con il Teatro Regio di Torino per co-produzioni in modo da abbattere i costi. Stiamo lavorando anche sull’art Bonus. Il cartellone modificato? Sì, ma in maniera ininfluente. Ho cancellato il balletto “Donne” da 35mila euro e svolto in maniera differente il festival “Fuori Coccia”. E’ necessario fare rete».