Riaperta dopo i restauri Villa San Remigio a Pallanza (foto gallery)

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Con una cerimonia ufficiale è stata riaperta questa mattina, sabato 15 dicembre, Villa San Remigio a Pallanza.

La storica dimora sulla sommità del colle della Castagnola ha riaperto le porte del piano nobile, tra cui l’imponente salone delle armi, dopo i restauri durati circa un anno e mezzo. A tagliare il nastro inaugurale sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino; il vice presidente della Regione, Aldo Reschigna; il sindaco di Verbania, Silvia Marchionini; il consigliere provinciale del Vco, Rino Porini; la vice presidente della Fondazione Cariplo, Mariella Enoc.

«Oggi si realizza un sogno – ha detto il sindaco Marchionini. – Grazie a un milione e 300 mila euro stanziati dalla Fondazione Cariplo attraverso i Bandi emblematici maggiori e i 500 mila euro messi a bilancio dal Comune, siamo riusciti a recuperare un bene che è di tutta la città. Ora procederemo con gli interventi nel parco della villa, così da chiudere definitivamente il cerchio. Per questo secondo intervento la Regione Piemonte ha stanziato 6 milioni e 500 mila euro provenienti da fondi europei».

Una somma che è stata confermata dal presiedente della Regione, Chiamparino; Regione che resta proprietaria dell’immobile, dato in comodato d’uso per 50 anni al Comune di Verbania. «Sarebbe bello portare qua la sede della Regione nei mesi estivi», ha scherzato Chiamparino in apertura di intervento, sottolineando la bellezza del luogo.

Sulla villa e sul parco – come annunciato dal sindaco Marchionini – vi è al vaglio per il futuro  un progetto legato al paesaggio che abbraccia diversi enti e attori, così da rilanciare ulteriormente la proposta turistica, naturalistica e culturale del territorio.

Un aspetto, quest’ultimo, richiamato nel suo intervento anche da Mariella Enoc, invitando tutti quanti a riflettere su come «oggi via sia una carenza di cultura in Italia. Questo luogo che oggi abbiamo riaperto ci parla invece di cultura e di bellezza. Spetta ora a tutti far sì che questo luogo possa inserirsi in un contesto più ampio di offerta turistica».