Polo logistico di Agognate, le associazioni: «Possibile rischio danno erariale per il Comune»

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Polo logistico di Agognate: rischio danno erariale per il Comune
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Nuova puntata nell’articolata vicenda sul Polo logistico di Agognate. Una questione sulla quale non hanno mai abbandonato l’attenzione le associazioni ambientaliste della città, che, dopo la conferenza di copianificazione delle scorse settimane, fanno sentire la propria voce, continuando a dare battaglia e a contestare il progetto. «Sono 4 anni che parliamo di questo argomento – esordisce Fabio Tomei, del Carp (Coordinamento ambientalista rifiuti Piemonte) Novara onlus – Una questione che quasi come l’araba fenice muore e rinasce ogni volta. Un progetto che noi contestiamo, anche a fronte delle criticità che si sono evidenziate». Un progetto che inizialmente doveva interessare oltre un milione di metri quadri di terreni e che ora andrebbe a occuparne non più di 199mila. Come hanno spiegato i referenti delle associazioni (con Tomei, Giovanni Gramegna per il Fai di Novara, Anna Denes per Pro Natura Novara, Roberto De Rosa per ViviNovara, Antonio Vercesi per Italia Nostra e Marco Calgaro per Isde Italia, associazione medici per l’ambiente), nella riunione di copianificazione, cui erano presenti i Comuni di Novara e S. Pietro Mosezzo, Regione ed enti tecnici, sono emerse «molte criticità alla variante del Prgc di Novara per il progetto». Si va da « un’analisi incompleta dell’impatto ambientale all’assenza di un’analisi delle possibili alternative localizzative (a disposizione anche l’area di S. Pietro Mosezzo), passando per un’ingiustificata cementificazione di aree agricole, un potenziale rischio idrogeologico che potrebbe causare l’iniziativa e un concreto rischio di danno erariale, tra gli 8 e i 9 milioni di euro, a seguito della sottostima del plusvalore dei terreni, in relazione al passaggio della qualifica da agricolo a edificabile. E poi problemi di traffico e un non dimostrato interesse pubblico del progetto. La variante di Prgc – sostengono le associazioni – si configura come una ‘variante ad aziendam’. Al proponente toccherà fornire i chiarimenti alla prossima riunione di copianificazione». «Il progetto e la variante urbanistica di Agognate – ha riferito Gramegna – sono in evidente contrasto con tutti gli strumenti sovraordinati, con le prescrizioni della conferenza di copianificazione e con il Prgc di Novara. Fa pensare il notevole danno erariale ai danni del Comune». Tutte ragioni per cui le associazioni non si fermeranno.