Addio a mons. Moretti, vescovo e diplomatico. «Ne ricordiamo allegria e umanità»

0
[bsa_pro_ad_space id=2]

«Ha sempre partecipato agli incontri del clero, coltivando la relazione fraterna e di amicizia nel presbiterio. Tutti noi lo ricordiamo con simpatia per la sua capacità di stare in compagnia, per l’allegria che comunicava con la sua grande umanità». Usa queste parole don Gianluigi Cerutti, vicario episcopale per il clero e la vita consacrata, per ricordare mons. Giovanni Battista Moretti, vescovo novarese scomparso questa mattina all’alba nella casa di riposo di Meina – sua cittadina natale  – dove era ospite da qualche tempo a seguito del peggiorare delle sue condizioni di salute.

Il funerale si terrà giovedì 18 nella Chiesa parrocchiale di Meina, dopo il Rosario che inizierà alle 15. Mercoledì 17, alle ore 20, ci sarà la preghiera del rosario anche nella “chiesina” vicino alla casa di riposo.

Mons. Moretti avrebbe compiuto 95 anni il prossimo 20 novembre. Ordinato prete nel 1947, da mons. Leone Ossola, sino al 1956 era stato parroco di Lovario e Ferruta. Aveva poi iniziato la carriera diplomatica, presso la Segreteria di Stato vaticana, ricoprendo gli incarichi di Pro Nunzio apostolico in Thailandia, Delegato apostolico nella Regione del Mar Rosso, Pro Nunzio apostolico nella Repubblica araba in Egitto, fsino a diventare Nunzio Nunzio in Belgio e Lussemburgo. Il 24 ottobre 1971 nella sua Meina era stato ordinato vescovo. terminato il suo ministero a servizio della diplomazia della Santa Sede, aveva fatto ritorno in diocesi nel 1999.

Da allora, prosegue don Cerutti, «ha continuato ad offrire la testimonianza della sua fede radicata e solida oltre che della passione per la vita della Chiesa. Molte parrocchie, soprattutto nella zona della Lago Maggiore, lo hanno accolto in occasione della celebrazione delle Cresime, delle feste patronali e di altri significativi momenti di vita comunitaria».

«Con la nostra fraterna preghiera – conclude il vicario episcopale per il clero – affidiamo Monsignore, come molti lo chiamavano, all’abbraccio del Padre misericordioso e all’incontro con Cristo risorto, per l’intercessione della Madonna del Rosario».