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Dopo una notte  di viaggio sono appena arrivati a Roma i ragazzi della diocesi di Novara che stanno vivendo il pellegrinaggio per incontrare Papa Francesco nell’estate che precede il Sinodo sui giovani che si terrà il prossimo ottobre sul tema “Giovani, fede e discernimento vocazionale”.

Nella serata di ieri, l’incontro con il vescovo Franco Giulio Brambilla che ha affidato loro il mandato e ha posto tre domande «che dovranno accompagnarvi in questi giorni»: «Chi sono io?», «con chi parto?» e «perché parto?».

«Il Salmo 138 dice “mi hai tessuto nel seno di mia madre. Tu mi hai fatto come un prodigio”. Scrutatevi dunque, per scoprire il prodigio che vi portate dentro», ha detto il vescovo spiegando la prima domanda.

Ma, ha sottolineato Brambilla, il pellegrinaggio è sempre un’esperienza da vivere insieme. «Non si può partire da soli. Trovate il tempo, in questo viaggio, per dedicare almeno un quarto d’ora per ascoltare, accompagnare e sorreggere qualcuno che vi sta accanto», ha proseguito.

E, infine, le motivazioni che spingono i pellegrini: «Guardarsi dentro non basta. Mettersi in viaggio, essere pellegrini, significa cercare qualcosa che è fuori da noi, una parola che possa risuonarci dentro. Tutti noi siamo una risposta ad una proposta. Una proposta del Signore».

«Mi spiace – ha concluso – non poter essere con voi a Roma, per motivi di salute. Ma so che mi porterete con voi nel cuore e nella preghiera. Buon viaggio!».

Nella giornata di oggi i pellegrini – circa 270 da 20 oratori della diocesi – arriveranno al Circo Massimo, dove il programma dell’incontro, che vedrà la parteciapzione di giovani da tutta Italia, prenderà il via a partire dalle 16. In searata la veglia con Francesco, poi una Notte Bianca dedicata a spiritualità e cultura. Domani la Messa in San Pietro e il rientro a Novara.

Nella galleria di foto, e immagini della celebrazione in San Gaudenzio.

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