Varallo: festa patronale di San Gaudenzio festeggiata con un grande concerto

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Sabato 20 gennaio, alle ore 21, nella Collegiata “San Gaudenzio”, la festa patronale nell’anno gaudenziano, indetto dalla diocesi di Novara per celebrare i 1600 anni dalla morte di San Gaudenzio, primo vescovo di Novara, che la tradizione fissa nel 418, sarà anticipata da un grandioso concerto a ingresso libero: “Missa Sancti Gaudentii”, diretto dal Maestro Francesco Iorio con la partecipazione del Coro del Civico Istituto Musicale Brera di Novara, che affonda le sue radici nella tradizione ultracentenario del Civico Istituto Musicale “Brera”, e che dal 2009 si è costituito in una Associazione Culturale denominata Erato, che prende nome da una delle Muse, precisamente quella del canto corale e della poesia amorosa, e che oggi conta una cinquantina di soci tra uomini e donne, accomunati dalla passione per la musica e il canto, e dal Quartetto d’Archi “Le Muse” con la soprano Amanda Malandra, mezzosoprano Licia Stara, all’organo il Maestro Andrea Albertini.

Tra il primo e il secondo tempo saranno inaugurati i restauri della Cappella di Sant’Orso, interamente realizzati dal Laboratorio di restauro varallese “Luci e Ombre”, che è intervenuto sulla volta, sul sottarco e cornicioni, sulle pareti e lesene, sugli stucchi policromi e dorati, con un lavoro durato circa tre mesi, finanziato da due generosi mecenati varallesi: Marco De Luca e Dante Razzano.

La Cappella di Sant’Orso, nella quale dal Cinquecento aveva sede la Corporazione dei calzolai e dei conciatori, la cui volta e le pareti laterali sono arricchite con affreschi di grande effetto scenografico, opera di un valente, ma finora sconosciuto pittore valsesiano, contiene pregevoli opere settecentesche: la pala d’altare, inserita in una tribuna di colonne in stucco nero, con la Madonna, Sant’Orso e i Santi Crispino e Crispiniano, fu realizzata nel 1773 da Lorenzo Peracino di Cellio. Sulla parte sinistra è presente un ovale con la Natività della Vergine del pittore camaschese Carlo Penna, e un ovale nella parte superiore rappresenta un fanciullo con decorazioni floreali, mentre nella parte destra è appeso un dipinto del 1763, di autore ignoto, che raffigura Santa Lucia, Sant’Euseo e un terzo Santo non ancora identificato.

Ogni anno la Collegiata propone uno dei suoi gioielli restaurato: nel 2016, con un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli e dell’Avvocato Marco De Luca, in memoria dei genitori, fu restaurata la tela secentesca, attribuita alla Scuola del Tanzio, appesa nella Cappella dell’Immacolata, che raffigura Papa Gregorio Magno, affiancato dal vescovo San Nicola, con ai piedi i tre bambini da lui miracolati, e accanto il santo taumaturgo San Pantaleone. L’anno successivo Marco De Luca e Dante Razzano finanziarono il restauro della tela della seconda metà del Seicento, opera di Giovanni Francesco Genga, appesa nella Cappella della Madonna Immacolata, raffigurante il Transito di San Francesco Saverio. Entrambi i restauri furono affidati al Laboratorio Jacopo e Sara De Dominici, eredi di Fermo De Dominici.

Quest’anno, proprio in concomitanza con la festa di San Gaudenzio, e come gioiosa anteprima alla mostra di marzo, sono tornati dal restauro presso i laboratori della Soprintendenza di Torino i due tondi di scuola gaudenziana: “Angelo nunziante” e “Vergine Annunziata”, che erano stati appesi nella parete destra del presbiterio, mentre oggi sono stati collocati in una posizione di maggior visibilità.

Il prevosto di Varallo, Don Roberto Collarini, sempre attento a rivitalizzare e riattualizzare i valori importanti, concretizzati anche in opere di elevato valore artistico, invita tutta la Comunità a partecipare a questo momento di gioia per festeggiare gioielli di arte e di fede ritornati al loro splendore.