Ciad, i nostri missionari da Novara a Bissi-Mafou

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Novara – Bissi Mafou: si parte? No, si ri-parte! Don Fabrizio e don Nur in missione in Africa
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Inizia oggi la missione che i nostri due sacerdoti “fidei donum” don Nur El-Din Nassar e don Fabrizio Scopa si apprestano ad intraprendere per i prossimi dieci anni in Ciad, a Bissi-Mafou, con il nostro missionario don Benoit Lovati. Li accompagnano il vicario generale don Fausto Cossalter, il direttore del Centro missionario diocesano don Giorgio Borroni ed i condirettori dell’ufficio per la pastorale familiare, i coniugi Invernizzi. Una “nuova partenza delle missioni”, scrive in questo intervento don Borroni, che rappresenta uno scambio di doni sia per la Chiesa novarese che per la giovane Chiesa del Ciad.

“Noi abbiamo deciso di ripartire per la missione”. Queste parole che il nostro vescovo, Mons. Franco Giulio Brambilla pronunciò la sera 21 ottobre 2017, nel contesto della Veglia Missionaria che si tenne nella Cattedrale di Novara, suscitarono nell’assemblea un caloroso applauso.

Ora queste parole, dopo poco più di due mesi, si concretizzano: questa sera don Fabrizio Scopa e don Nur El Din Nassar avranno già calpestato il territorio ciadiano.

E’ la “Chiesa in uscita”; è il Sinodo che da “carta” diventa “carne”!

Due sacerdoti che partono per l’Africa sono il segno di una Chiesa che vuole mantenersi giovane perché vuole continuare a confrontarsi con le chiese giovani.

Il rischio sarebbe chiudersi dentro il nostro vecchio continente, che con fatica riesce a scorgere semi di futuro e di speranza: denatalità e povertà che aumentano, disoccupazione e marginalità con tassi preoccupanti, immigrazione percepita solo come invasione, creatività e innovazione che faticano a decollare.

Ripartire dalla missione, per una Chiesa, vuol dire lasciarsi provocare in due modi: innanzitutto da queste Chiese che non chiedono solo aiuti ed assistenza, ma chiedono confronti, scambi e nuove vitalità; in secondo luogo dai nostri territori, che dobbiamo abitare come cristiani con nuovi stili di vita, con scelte più evangeliche, con entusiasmi e gioie rinnovate che non contagiano più le nostre comunità.

Una delegazione diocesana accompagnerà don Fabrizio e don Nur ad affiancare don Benoit a Bissi Mafou, per ricordare che non vanno in Ciad a titolo personale, ma la nostra chiesa cammina con loro: oltre a me, direttore del Centro Missionario, ci saranno don Fausto Cossalter, vicario generale, Margherita Lavatelli e Marco Invernizzi, condirettori dell’Ufficio della Pastorale Familiare della diocesi.

I contatti con don Benoit si sono particolarmente intensificati in questi ultimi giorni per organizzare e pianificare la nostra permanenza a Bissi Mafou, per organizzare l’accoglienza dei due nuovi missionari e soprattutto per programmare l’evento “clou” della nostra presenza come delegazione in Ciad, ossia l’inaugurazione della nuova scuola, progetto che la nostra diocesi ha sostenuto a partire dalla scorsa Quaresima.

Accanto alla gioia di don Benoit che ci attende a braccia aperte con le sue comunità, personalmente non nascondo l’emozione non solo per il viaggio, ma anche perché per la prima volta come direttore del CMD accompagno dei confratelli nell’entusiasmante esperienza di diventare “fidei donum” per la Chiesa e per il mondo.

Chiediamo preghiere, amicizia e vicinanza da tutta la diocesi: quest’anno la nostra presenza in Ciad, nella diocesi di Pala, compie trent’anni!

Possa continuare questa Chiesa africana a parlare alla nostra diocesi.