Sla, la ricerca riparte da Novara

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Nella foto da sinistra, Cirri (Fondazione BpN per il territorio), Ferlito (Ursla), Sacco (direttore Aou), Cantello (neurologia), mazzini (Centro Sla) e Ponti (Fondazione Comunità Novarese
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Novara in prima fila nella ricerca per sconfiggere la Sla, sclerosi laterale amiotrofica, patologia neurologica non curabile che compare nella maggior parte dei casi dopo i 50 anni e porta ad una degenerazione dei neuroni di moto o motoneuroni. Ursla Novara, (Uniti per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica) si è impegnata per il 2018 nella raccolta fondi da destinare al Centro Esperto Sla dell’ospedale Maggiore di Novara, a sostegno del progetto di studio sull’utilizzo della biomolecola RNS60 su cui sta lavorando a livello internazionale il team della dr.ssa Letizia Mazzini. Fondamentale il sostegno economico: la prima azione partirà nel 2018 grazie a una raccolta fondi avviata da Ursla Novara con Fondazione Comunità del Novarese e Fondazione BpN per il Territorio. L’hanno presentata giovedì i rappresentanti delle istituzioni coinvolte. «L’associazione da un anno e mezzo si è impegnata nella raccolta fondi per la ricerca sulla Sla avviata dal Centro Sla del Maggiore. – ha ricordato Edoardo Ferlito, presidente Ursla di Novara -. Abbiamo destinato al fondo, che verrà aperto presso Fondazione Comunità Novarese, 5 mila euro raccolti in due diverse manifestazioni che si sono tenute quest’anno, un concerto e la mostra su Ajmone appena conclusa al Castello». Cinquantamila verranno erogati dalla Fondazione BpN per il Territorio.

Per contribuire, anche solo con una piccola donazione, a sostenere la ricerca scientifica per contrastare la Sla si può fare un versamento sul conto corrente n. 18205146 indicando nella causale “Ricerca Sla” o tramite bonifico presso Bancoposta codice Iban IT63T0760110100000018205146 a favore della Fondazione Comunità del Novarese onlus, indicando nella causale “Ricerca Sla”.

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